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Il quintetto d'Istanbul (The Istanbul Quintet)

Confluenze e intrecci tra vita e scrittura nella transculturalità (Ensemble Edizioni , Roma, 2021)

Uno scrittore transculturale è un neonomade, un poliglotta, un dispatriato, un instancabile viaggiatore. Si adatta ai vari ambienti culturali in cui scrive e che descrive, ed è così che fa cultura, che la reinventa per il nuovo secolo. Arianna Dagnino incontra in queste pagine cinque scrittori transculturali, il suo Quintetto: nell'anno delle frontiere chiuse, dialoga su un treno per Istanbul con Ilija Trojanow, sorseggia una tazza di çay con Brian Castro, è nuda tra i vapori di un bagno turco con Inez Baranay, veleggia a bordo di un caicco con Alberto Manguel, conversa sognante all'ombra della Torre di Galata con Tim Parks. Pronunciate in una sorta d'immaginario salotto letterario sulle rive del Bosforo, all'incrocio tra Europa e Asia, le parole di questa nuova specie di scrittori sono il materiale alluvionale sul quale si va edificando la nuova corrente letteraria del Transculturalismo.

 

SUMMARY IN ENGLISH
A transcultural writer is a neonomad, a polyglot, a dispatriate, a tireless traveler. It adapts to the various cultural environments in which it writes and describes, and this is how it makes culture, that reinvents it for the new century. Arianna Dagnino meets in these pages five transcultural writers, her Quintet: in the year of the closed borders, she talks on a train to Istanbul with Ilija Trojanow, sips a cup of çay with Brian Castro, is naked among the vapors of a Turkish bath with Inez Baranay, sails aboard a gulet with Alberto Manguel, dreamy conversation in the shadow of the Galata Tower with Tim Parks. Spoken in a sort of imaginary literary sitting room on the banks of the Bosphorus, at the intersection of Europe and Asia, the words of this new kind of writers are the alluvial material on which the new literary current of Transculturalism is being built.

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