"Lo scrittore transculturale non si limita a viaggiare traversando lingue e culture, sostando di casa in casa, ritornando là dove la nostalgia è più audace, ma scrive di “personaggi aperti al mondo”, come hanno fatto Salman Rushdie e Jozé Lezama Lima, il Borges cubano."
Ringrazio Carmen Concilio per la bella recensione del Quintetto d'Istanbul apparsa sull'"Indice dei libri del mese" e per le interessanti domande che porge all'autrice e ai lettori.
Leggi l'intera recensione qui:
"Gli émigré, gli sradicati perenni, i nomadi di ritorno si fiutano, si riconoscono, sanno di parlare un linguaggio comune” fatto di “biografie dalla qualità transitoria, mosse, scosse dal caso e dal destino, in movimento perpetuo" (Arianna Dagnino, Il quintetto d'Istanbul, Ensemble, p. 12)
Uno scrittore transculturale è un neonomade, un poliglotta, un dispatriato, un instancabile viaggiatore. In questo esperimento di creative nonfiction ambientato a Istanbul, Arianna Dagnino incontra cinque scrittori transculturali, il suo Quintetto: Estratti dai diari di viaggio dell’autrice intervallano la narrazione. Pronunciate in una sorta d’immaginario salotto letterario sulle rive del Bosforo, all’incrocio tra Europa e Asia, le parole di questa nuova specie di scrittori sono il materiale alluvionale sul quale si va formando la nuova corrente letteraria del Transculturalismo.
https://www.ariannadagnino.com/blog
Arianna Dagnino (genovese di nascita e di spirito) è scrittrice, giornalista, traduttrice letteraria e docente alla University of British Columbia. Ha vissuto in Inghilterra, nell’ex Unione Sovietica, negli Stati Uniti, in Sudafrica e in Australia, dove ha conseguito un dottorato di ricerca in Letterature Comparate. www.ariannadagnino.com
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