Ringrazio di cuore il poeta Sandro Sardella per le belle cose che ha raccontato su ciascuno dei colleghi – inclusa me – che hanno animato le giornate dell'Elba Poetry International Festival. Attraverso le sue rievocazioni è riuscito a cogliere in ognuno di noi una singolarità, persino un non detto.
Ecco il commento che mi ha dedicato, intitolato: "Ventilata..., La poesia di Arianna Dagnino" e comparso sul blog "La Bottega del Barbieri".
"Nell’Elba Poetry Festival molteplici e varie le voci e le
provenienze .. Arianna Dagnino è cresciuta in riva al
mare in Liguria .. in seguito ha vissuto a Londra Mosca
Boston Joannesburg .. Adelaide in Australia .. adesso
insegna all’Università della Columbia Britannica a
Vancouver .. è scrittrice bilingue .. la sua presenza
elegante attiva e attenta .. ha regalato una ventata di
sorridente fresca energia ..
la poesia di Arianna ospita con leggerezza .. amplifica
l’ascolto del silenzio .. si fissa sul bianco della pagina
ma non trova quiete .. è un sussurrare deciso quasi
gridato per superare il fragore delle onde sulle rocce
.. sono parole immerse nell’aria nella terra nel mare
.. parole ventilate .. forse appena mosse da un colpo
di vento .. versi vivaci lucide trasparenze nell’attimo
dell’illusione di fermare il tempo .. la parola si solleva
anima lo spazio vuoto (non “vuoto a perdere”) ..
intrappola lo sguardo accoglie e suona fratture
angolazioni fili di luce assenti presenze " (Sandro Sardella)
*
Pacific Spirit Park
Oltre la muraglia di verde
ai bordi di un oceano,
s’inneggia al riarmo universale.
Urla umane
sorde al silenzio vivo
di muschi,
radici,
ataviche muffe.
China sui tronchi canuti,
una madre
rimane in ascolto
di soffocate saggezze.
In alto, sinistro,
un rombo di motore
giunge a fugare gli echi
di labili visioni.
Lo Spirito del Pacifico non è più,
ne più s’ode il suo respiro.
*
L’onda
Avanza
gravida
sulla battigia
rievocando
paure,
promesse,
versi inconclusi.
Maestoso
il flutto
la sovrasta.
Ferita aperta,
frattale acqueo,
lampo di luce.
Non travolge, avvolge.
Non trattiene, incalza.
Muove, rimuove, trasforma.
Dita di sirena raschiano
contro fondali di pietra.
Ombre sfilano
lungo le rughe del creato.
Osa le tue visioni!
Verso l’alto lei s’inarca,
urlando al cielo
delitti,
deliri,
torti indimenticati.
Finché l’onda
non si ritira.
E lei si ritrova
come lacrima
nella pioggia.
Perduta.
Oppure,
per sempre,
ritrovata.
Le due poesie citate sono tratte dalla mia raccolta "Occhi di mare" (Puntoacapo), pubblicate anche in inglese con il titolo "Seaborn Eyes" (Ekstasis, Victoria, BC, Canada).
Comments